Gli uomini preistorici avevano le carie?
Quanti di voi non hanno mai sofferto o avuto una carie? Scommettiamo che siete davvero pochi. La carie, infatti, è la malattia dentale più diffusa.
Spesso la corretta igiene orale con spazzolino e dentifricio non basta visto che esistono numerosi fattori che provocano la formazione delle carie.
Tra le varie cause possiamo trovare:
- Predisposizione genetica
- Abitudini alimentari sbagliate, come il consumo eccessivo di zuccheri
- Vizi, come fumo
La mancanza di periodiche visite dentistiche, inoltre, impedisce di diagnosticare tempestivamente il problema e di risolverlo in tempi brevi, evitando così eventuali complicazioni.
Ma che cos’è la carie?
La carie non è altro che un’infezione dentale causata da batteri presenti nella cavità orale. Questi batteri si cibano dei residui presenti tra e sui denti, soprattutto di zuccheri, e producono residui acidi che intaccano lo smalto. Se questi avanzi non vengono eliminati con una corretta igiene orale ecco che lo smalto dentale si decalcifica dando libero spazio alle carie che scaverà verso il cuore dei denti.
Detto questo però vogliamo consolarvi dicendovi che, secondo ultime ricerche archeologiche, anche l’uomo preistorico che si occupava di caccia, che quindi non aveva vizi e consumava pochi alimenti ricchi di zuccheri, soffriva di carie.
La scoperta è stata fatta grazie al ritrovamento in Marocco di uno scheletro di 14mila anni che presentava carie e ascessi dentali.
Un metodo certo che prevenga la carie in realtà non esiste, ma concludiamo con un consiglio utile. La cosa più importante è lavarsi i denti accuratamente – almeno 2 minuti – e utilizzare il filo interdentale quotidianamente. Per essere sicuri che i vostri denti siano davvero sani, non vi resta che fare una visita dal dentista almeno ogni 6 mesi. Meglio prevenire che curare!

Il Centro Medico Odontoiatrico Clinica Sorriso a Padova è una struttura polispecialistica nata in origine per trattare tutti i problemi della bocca e dei denti in ogni età, dal bambino all’anziano, radunando sotto lo stesso tetto specialisti di formazioni diverse, caratterizzati da grande professionalità e dal comune interesse per la massima qualità del servizio reso.