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Dottor Calabrese la mamma di Alessandro ha notato che oggi avete utilizzato la diga di gomma per sigillare i denti di suo figlio. Di cosa si tratta?

Questa è una domanda interessante perché affronta un argomento che spesso viene considerato tecnico, ma su cui è importante far chiarezza. La diga di gomma è un foglio di lattice che viene teso, applicato e stabilizzato per isolare il dente, o i denti, che devono essere trattati durante le cure odontoiatriche.


Che vantaggi porta l’utilizzo di questo strumento?

Innanzitutto sicurezza dal punto di vista igienico: l’area di interesse viene isolata dalla saliva, dal sangue e dai batteri in esse contenuti. Inoltre contenendo l’interferenza della lingua e della labbra, si migliora lo spazio di manovra, creando così la condizione ottimale per eseguire un lavoro tecnicamente corretto ed esteticamente soddisfacente. Un ulteriore, ma non meno importante vantaggio, è la riduzione di rischio di ingestione accidentale di materiali e liquidi, quindi il paziente è protetto e l’operatore lavora in condizioni ottimali.


Per quali tipi di intervento è indicato l’uso della diga?

La diga di gomma è uno strumento indicato per tutti i pazienti e per moltissime tipologie di intervento. Purtroppo il trend italiano di utilizzo della diga è molto basso e, nonostante le raccomandazioni di uso da parte del Ministero, spesso non si sfruttano i vantaggi di questo strumento, limitandone l’applicazione a poche occasioni. In Clinica Sorriso del Bambino cerchiamo di utilizzarla ogni volta che si presenta una situazione adatta al suo impiego.


Diceva che il suo utilizzo è indicato per tutte le tipologie di pazienti, quindi anche per i bambini..

Sì è così, la diga è uno strumento in uso in odontoiatria da oltre 140 anni, quindi più che testato! Non presentando controindicazioni, viene considerato uno strumento consigliato anche per i bambini, anzi in alcuni casi addirittura fondamentale, come per esempio nella sigillatura dei solchi.

In alcuni casi capita che un bambino si rifiuti di metterla per paura o perché fastidioso il momento dell’applicazione. In queste situazioni, soprattutto quando si tratta delle prime visite, cerchiamo di non forzare il bambino per non traumatizzarlo, ma eventualmente di riproporla dopo qualche seduta.