Terapia Intercettiva (Ortodonzia dello Sviluppo/Infanzia)

OVVERO: COME CURARE I DENTI SENZA CURARSI DEI DENTI

In Clinica Sorriso del Bambino ci occupiamo prevalentemente di auxologia craniofacciale e di postura, vale a dire di crescita, sviluppo e posizione delle ossa mascellari in relazione al resto del corpo.
Questo interesse per la crescita e la postura, a nostro parere, è fondamentale perché intercettando le anomalie in fase di sviluppo, si ottengono risultati migliori, globali e duraturi che non attendendo la fine della crescita per correggere difetti già conclamati.

Inoltre, correggendo la CAUSA e non gli EFFETTI dei problemi, curiamo non solo la dentatura, che è il problema minore anche se il più visibile, ma anche una serie di disturbi di difficile trattamento, che solitamente vengono affrontati solo in fase sintomatica come ad esempio otiti, cefalee, scoliosi, sinusiti, apnee, ecc.

La terapia intercettiva si compone di tre grandi capitoli descritti dettagliatamente in seguito:

  • Terapia Ortopedica
  • Rieducazione miofunzionale logopedica
  • Terapia con apparecchi funzionali

Per ottenere risultati positivi con la terapia intercettiva sono necessari i seguenti presupposti:

  1. Il bambino deve essere preso in cura prima della fine dello sviluppo (età minima 4, massima 12, ideale 8)
  2. Ci deve essere una buona collaborazione del bambino
  3. Ci deve essere comprensione del problema e cooperazione dei genitori
  4. Deve essere dedicato un pò di tempo e attenzione al bambino a casa
  5. Si deve seguire tutto il percorso senza scoraggiarsi

DEFINIZIONE E SCOPI DELLA TERAPIA INTERCETTIVA

La terapia di qualsiasi malattia può essere PREVENTIVA, SINTOMATICA o INTERCETTIVA.

Nel primo caso – TERAPIA PREVENTIVA – si mettono in atto dei mezzi o delle precauzioni per evitare che la malattia si sviluppi (fluoroprofilassi, vaccinazioni, igiene orale e personale).

La terapia SINTOMATICA è la abituale terapia di qualsiasi malattia conclamata, che spesso però è orientata più a controllare i sintomi che non a sconfiggere la causa, o perché i sintomi sono gravi e urgenti o perché la causa non è più individuabile o correggibile.

La terapia INTERCETTIVA, invece, è una forma di cura, ma anche di prevenzione di malattie che si stanno manifestando e con la crescita si renderanno evidenti. Per l’individuazione di queste malattie sono necessari un occhio attento e una grande esperienza. La terapia intercettiva non è mai invasiva o dolorosa, ma può essere impegnativa perché richiede costanza e applicazione, con tempi lunghi perché si esplica durante la crescita e con i suoi tempi, non con quelli del terapeuta o del paziente.

La terapia intercettiva NON SI OCCUPA DEI DENTI, ma solo delle basi dove i denti si alloggiano: correggendo queste, i denti trovano da soli una sistemazione migliore.

In Clinica Sorriso del Bambino si predilige, compatibilmente con l’età del bambino, questo tipo di approccio proprio perché meno invasivo e permette di raggiungere risultati ottimali e duraturi nel tempo.

LA CRESCITA CRANIO FACCIALE

Siamo condizionati a considerare la faccia, come anche il resto del corpo, il risultato di un progetto genetico non modificabile, come una fotografia che deve svilupparsi, ma che è destinata comunque ad avere quelle sembianze.

Invece la crescita è un processo dinamico nel quale l’apporto genetico è importante, ma lo sono anche gli stimoli esterni e interni, il modo cioè in cui il materiale genetico viene fatto lavorare (due gemelli identici separati alla nascita e cresciuti in ambienti diversi con abitudini diverse si assomiglieranno senz’altro, ma potranno essere anche molti diversi).

Sta a noi fare in modo che le caratteristiche positive vengano stimolate e quelle negative frenate, per permettere di esprimere al meglio le potenzialità di crescita.

SVILUPPO, POSTURA E ABITUDINI VIZIATE

schema di brodieNel corso dello sviluppo, nel corpo si creano una serie di connessioni muscolari, articolari e nervose di enorme complessità, non è corretto infatti parlare di “parti” del corpo, ma di un insieme che interagisce agli stimoli esterni in modo omogeneo.

Senza addentrarci nel complesso mondo della psiche o dei visceri – che sono comunque connessi a tutto il resto – e parlando solo di struttura corporea e movimenti, possiamo notare come il movimento o la posizione di una parte del corpo influenzi la posizione o la tensione muscolare di un’altra, sia per mantenere l’equilibrio sia per dare appoggio al movimento.

I posturologi si occupano di queste relazioni e sanno che spesso per curare determinati dolori o tensioni bisogna agire in altri settori del corpo; esempi conosciuti sono i plantari per curare il mal di schiena.

La bocca è un importante fulcro di crescita per tutto il corpo, pensiamo all’allattamento, alla nutrizione e all’esplorazione del mondo che il neonato fa con la bocca: nel cervello la parte di corteccia dedicata a controllare la bocca è più grande di quella del resto del corpo.
I muscoli che sorreggono la mandibola si inseriscono al cranio in alto e al torace in basso determinando così un sistema ammortizzato di postura della testa. Una mandibola arretrata o deviata determinerà sempre uno spostamento della testa dal suo asse e conseguentemente una torsione della colonna vertebrale.

Le abitudini viziate come ad esempio la suzione del dito o del succhiotto, la respirazione a bocca aperta, la deglutizione atipica, sono frequentissime nei bambini della società industrializzata e determinano sempre delle malposizioni mandibolari e un alterato sviluppo cranio facciale.

TERAPIA ORTOPEDICA

Per iniziare la correzione, innanzitutto è fondamentale sbloccare la mandibola malposizionata. Le abitudini viziate determinano una forma del palato stretta e, di conseguenza, la mandibola, che dovrebbe essere contenuta nel palato, è costretta a scivolare indietro e a spostarsi da un lato per far sì che più denti si tocchino contemporaneamente. Come un piede non entra in una scarpa stretta, così la mandibola non si adatta ad un palato stretto ed è costretta a restare arretrata; allargando la scarpa il piede può avanzare ed alloggiarsi comodamente; analogamente allargando il palato la mandibola viene avanti al suo posto e si centra perfettamente.

Questo sblocco si ottiene facilmente e velocemente con l’espansore del palato: un apparecchio ortopedico che viene fissato in bocca ed attivato una volta al giorno dai genitori e che permette, senza spostare i denti, di separare le due metà del palato non ancora saldate, allargandolo così fino al diametro normale.

Questa prima fase dura 15-30 giorni ed è seguita da 5 mesi di contenzione in cui l’apparecchio viene mantenuto in bocca senza più essere attivato per permettere il compattamento della fessura che si è aperta.

TERAPIA MIOFUNZIONALE LOGOPEDICA

Spesso, erroneamente, quando si pensa alla terapia logopedica la si associa solamente ai disturbi del linguaggio, mentre invece le aree di intervento sono molto più ampie e complesse.

Quando un bambino ha una postura scorretta della bocca i genitori fanno una visita dal dentista, con l’obiettivo di sistemare l’occlusione (posizionamento dei denti), ma spesso si trascurano gli altri organi che compongono il sistema stomatognatico (bocca).

I muscoli sono i sostenitori delle ossa, se sono forti si produce un serramento dentario, se sono deboli la bocca si apre. La lingua ad esempio, ha un ruolo fondamentale nel equilibrio occlusale, é l’organo centrale delle funzioni orali integrate: deglutizione, masticazione, respirazione e fonazione.

Dopo aver dato alla mandibola la possibilità di avanzare e di centrarsi bisogna correggere le abitudini viziate che hanno causato il problema: questo si fa con la terapia miofunzionale. Per una logopedista, il percorso per diventare esperta in terapia miofunzionale è diverso da quello tradizionale, in cui si apprende a correggere il linguaggio e gli handicap psicomotori: nel nostro caso si tratta di rieducare la deglutizione, la respirazione e la postura linguale, avvalendosi di apparecchietti studiati ad hoc e di una placca in resina fatta dall’ortodontista che mette la mandibola in posizione corretta.

Il percorso logopedico dura da 3 a 6 mesi ed occupa il bambino per 10 sedute intervallate di una o due settimane, rinforzate da esercizi fatti a casa, con la supervisione costante ed affettuosa dei genitori che devono alimentare la motivazione e dedicare 10 minuti di tempo al giorno allo sviluppo psicomotorio del loro figlio.

Per una descrizione dettagliata di questo percorso vi indirizziamo al capitolo che ne parla in esclusiva: RIEDUCAZIONE MIOFUNZIONALE PEDIATRICA E LOGOPEDICA.

TERAPIA CON APPARECCHI FUNZIONALI

Alla fine della rieducazione attiva, segue la fase di mantenimento e rinforzo del risultato con una terapia funzionale passiva, condotta cioè da un apparecchio rimovibile funzionale (dedicato cioè alla correzione delle funzioni) di tipo ATTIVATORE (cioè stimolatore di crescita) o RIEDUCATORE (cioè riequilibratore delle funzioni muscolari).

Questi apparecchi ancora una volta NON SI OCCUPANO DI SPOSTARE I DENTI, ma di riequilibrare la funzione muscolare che determina e orienta la crescita, stimolando i gruppi muscolari deboli e inibendo quelli forti, permettendo ai mascellari di svilupparsi simmetricamente e proporzionatamente, creando così lo spazio perché i denti possano alloggiarsi ordinatamente nelle arcate.

Alla fine della terapia funzionale ci aspettiamo di trovare due arcate dentali proporzionate, simmetriche e in buoni rapporti tra loro, nel contesto di un viso armonioso, con muscolatura rilassata e tonica, e in una situazione posturale generale equilibrata, senza grossi problemi di asimmetrie e squilibri e senza problemi di dolori, cefalee, malfunzioni, rumori articolari e disturbi alle orecchie.

La durata della terapia varia da un anno e mezzo a tre anni, a seconda della costanza del bambino e della famiglia, e dell’età di comparsa del picco di crescita corporeo.

Nei casi più lievi e collaboranti, è sufficiente l’utilizzo di questo apparecchio per correggere stabilmente la dentatura senza necessità di passare all’apparecchio fisso (30% dei casi).

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